IL TARON LEVENTINESE

 

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Clicca  una lettera per cercare le parole che cominciano con essa:

ABCC' DEF GIJLMNOPQ R STUVZ

"La loro lingua è un pessimo italiano corrotto, misto di diverse parole tedesche storpiate, e che risulta del tutto incomprensibile al tedesco che abbia imparato l'italiano sulla grammatica."

In questi termini Hans Rudolf Schinz, pastore illuminista zurighese (1745-1790) "bollava", alla vigilia della Rivoluzione francese, il dialetto leventinese ("Descrizione della Svizzera Italiana nel Settecento, Dadò, Locarno, 1985). Un italiano o anche un ticinese potrebbero dire altrettanto ancora oggi: non è facile capirlo per un "foresto". Non a caso i leventinesi dicevano "parlè taron", termine che altrove aveva il significato di "gergo" per non farsi capire dagli estranei (v. il vocabolarietto a questa voce. A proposito: ha lo stesso etimo di "terrone"? ;-)).

Questo piccolo dizionario illustrato online, sviluppo del MINI DIZIONARIO LEVENTINESE sul mio sito TABASIO GOOGLEPAGES, è un vocabolario amatoriale senza pretese, che avevo cominciato ad annotare durante le vacanze nell'estate 2006 a CORNONE E DALPE e che aggiorno, correggo e completo man mano che mi vengono in mente le parole, che ne sento dire soprattutto da mia mamma o che consulto qualche libro.

La maggior parte delle voci inserite sono del dialetto parlato nei villaggi del comune di Quinto (fra i quali pure esistono variazioni), con qualche escursione sopra la gola di Stalvedro (Airolo e Val Bedretto) nonché a Dalpe (di Prato non conosco termini particolari).

Poiché vivo lontano dalla Leventina da quando avevo 10 anni e non sono una persona molto socievole, devo basarmi soprattutto sui ricordi d'infanzia e sui colloqui in famiglia quando torno all'ovile (grazie mamma, grazie Tato!). Come pure sui libri che man mano ho potuto trovare (v. BIBLIOGRAFIA) e che purtroppo ho in buona parte solo sfogliato per mancanza di tempo o l'obbligo di lettura in biblioteca. Ho utilizzato i libri soprattutto per affinare le definizioni, per fugare i dubbi e come conferma di parole che già conoscevo, perlomeno vagamente, senza far man bassa di quelle che non ho mai sentito personalmente (sono parecchie, soprattutto sul vocabolario di airolese di Fabio Beffa!).

Ho fatto tuttavia qualche eccezione, soprattutto per parole che possono spiegare il significato di toponimi o per i nomi di fiori e piante (riuniti nella pagina PIANTE E FIORI IN LEVENTINA), come pure per qualche vecchio attrezzo ormai non più usato (si vedano le pagine STRUMENTI DI LAVORO, CASE E STALLE, LATTE BURRO E FORMAGGIO ) e anche per alcune parole che ho trovato curiose. In qualche caso ho pure azzardato ipotesi o congetture mie - la cosiddetta etimologia del dilettante - che magari faranno arricciare il naso a qualche specialista (se no che gusto ci sarebbe...).

Ho messo un punto interrogativo - (?) - quando non sono sicuro di qualcosa (significato, origine). Non è detto che tutti i termini riportati siano soltanto leventinesi: molti - me ne sono reso conto soprattutto consultando i libri elencati nella BIBLIOGRAFIA - sono o erano usati altrove, in particolare in altre valli del Sopraceneri (magari con qualche variazione), ma anche in Lombardia (v. queste Parol d'una volta del Varesotto o ancor meglio questo Vucabulari del Bri', dialetto di Fraciscio in Vallespluga, in provincia di Sondrio, che ha parole come pigna e stüa), non tuttavia nel dialetto ticinese standard attuale, sempre più italianizzato. Altri sono semplici variazioni regionali di parole note anche altrove.

Dare il significato esatto delle parole non è sempre facile. Se per gli attrezzi di lavoro o altri termini tecnici il dialetto è sempre molto preciso, su altri termini, in particolare quelli di senso figurato e gli epiteti, ha spesso un forte ruolo l'aspetto soggettivo, favorito dalla mancanza di dizionari cu cui verificare i propri dubbi. Il Lessico dialettale della Svizzera italiana (LSI), basato sulle interviste, è una dimostrazione lampante di questa soggettività nelle definizioni.

Ci sono poi le differenze tra singoli villaggi, le mescolanze di chi ha genitori di villaggi diversi o di chi, come me, ha i genitori di un comune ed è cresciuto in un altro, le "contaminazioni" linguistiche di chi frequenta persone di altri luoghi (io non vivo stabilmente in Leventina da oltre 40 anni!). Per non parlare dei lessici famigliari.

Ne tenga conto l'eventuale lettore prima di rimproverarmi possibili errori, che peraltro sicuramente ci sono (specialmente di battitura, ne scopro ogni giorno!).

Sulla homepage ho messo un link verso un altro piccolo dizionario online, quello del dialetto di Sobrio: un vocabolarietto molto interessante per constatare le variazioni di certe voci comuni a pochi chilometri di distanza.